pecore a campo imperatore 

di cesare re

Nikon D810; Nikkor 24 – 70, f 2,8; treppiede; (1/200 sec; f/11; ISO 100). 

Pecore a Campo Imperatore

Mai visto greggi così numerose. So che è un paragone poco sensato, ma vedere così tante pecore, tutte insieme, muoversi fitte sugli ondulati prati verdi di Campo Imperatore mi rimanda ai poderosi gruppi di elefanti del Botswana che si spostavano compatti, al crepuscolo, veloci e quasi leggiadri, nonostante la mole, un po’ come gli ippopotami del film “Fantasia”, di Walt Disney che danzavano col tutu bianco. Le pecore non sono così agili ed eleganti, non ballano sulle note di Ciaikowsky, ma in questo contesto sono proprio un bel vedere come pennellate bianche, su ondulato sfondo verde.

 

Immagine d’ampio respiro, con le pecore e il paesaggio. Nikon D810; Nikkor 24-70 2,8 AFG; 1/250 sec; f/11; ISO 100. Focale 35 mm

Tecnica fotografica

Non è facile tradurre in immagini questi momenti, non tanto per questioni di tecnica fotografica, ma soprattutto per ragionamenti di composizione e nitidezza della foto. Proprio la definizione della foto, in questa sede, viene penalizzata dalla compressione del web. Queste immagini, invece, si apprezzerebbero molto di più ad alta risoluzione. Si vedrebbero meglio le varie pecore, sia quelle in primo piano, sia quelle sullo sfondo. Ovvio che anche la profondità di campo influisce e, in queste situazioni, è opportuno che sia piuttosto estesa. Si scatta, quindi, a diaframmi piuttosto chiusi, intorno a f 11. Se ci troviamo piuttosto vicini alle prime pecore è opportuno mettere a fuoco sulle stesse. Scattando da più lontano, invece, magari con un teleobiettivo, mettiamo a fuoco le pecore che riteniamo essere più importanti, sicuramente non quelle sullo sfondo. Consiglio di focheggiare ad una distanza di 1/3 da quelle più vicine. Più la focale è lunga e più la profondità di campo diminuisce e aumenta anche la compressione dei piani, rendendo la distanza tra pecora e pecora minore di quanto non sia in realtà.

Dimensioni e visione

Quale è la destinazione d’uso della foto? Questa è la domanda che ogni fotografo dovrebbe porsi. Sarà stampata? Questa è la vera discriminante. Ci sono foto che andrebbero viste stampate in grandi dimensioni e ad altissima risoluzione. Queste delle pecore di Campo Imperatore rientrano a pieno titolo nella categoria, nel senso che viste sul web, magari nelle tristi proporzioni di uno smartphone, sembrano poco nitide con i vari componenti del gregge che si mischiano, confondendosi allo sguardo dell’osservatore. Già viste semplicemente allo schermo del computer alla risoluzione nativa della fotocamera, consentono una visione migliore con i soggetti che risultano essere molto più dettagliati e definiti. Immaginate cosa significherebbe vedere una di queste immagini stampata ad almeno 50 x 70 cm? Semplice. Significherebbe vedere bene, in dettaglio, le pecore, persino la loro “espressione facciale”. Saremmo persino in grado di riconoscere Um-beeeeehhhhh-rto. Perché c’è sempre una pecora che si chiama Um-beeeeehhhhh-rto.

 

 

Questo è proprio uno scatto che necessiterebbe di essere visto ad altissima rosuluzione, o meglio stampato in grande formato, in modo da distinguere nitidamente tutte le pecore. Nikon D810; Nikkor 70-200 4 AFG; f 11; 1/200; iso 400. Focale 200 mm.

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